A distanza di 3 anni dalla pandemia un’inchiesta da Bergamo per le vittime del COVID-19 (prima parte)

L’avvocato Luca Berni si occupa, al momento, dell‘inchiesta COVID-19 che è partita presso la procura di Bergamo.
L’inchiesta è scaturita da un centinaio di esposti presentati da familiari delle vittime dopo i tragici eventi del marzo e aprile 2020.

I sospetti che subito sono stati suscitati da quelli eventi è stata la palese impreparazione delle istituzioni rispetto a quello che stava accadendo. Nell’arco di pochissime ore il sistema si è saturato non essendo in grado di far fronte.

Mancava quindi un protocollo adeguato chiamato “piano panoramico” il cui ultimo aggiornamento risaliva al 2006. A distanza di 14 anni, l’Italia aveva un piano vecchio, non aggiornato, obsoleto, non preparatomi che sopratutto non è stato neanche applicato.

Da queste carte di questa inchiesta della procura di Bergamo è emerso come il responsabile dell’istituto superiore di sanità non sapesse dell’esistenza del piano pandemico.

Il consulente della procura della repubblica di Bergamo, il dottor. Crisanti, ha depositato un elaborato una previsione secondo cui applicando le regole, il piano pandemico, si sarebbero risparmiati già di 4000 morti.

Un’indagine non è finalizzata ad attribuire delle colpe, ma ad individuare eventuali responsabilità.

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