Comitato Ghiaie di Medesano NO LOGISTICA consegna a breve mani una missiva al presidente Regionale Stefano Bonaccini LA LETTERA

In occasione della inaugurazione dell’Ostello “David Sassoli” presso la Parrocchia di Felegara dello scorso Giugno, il Comitato “NO LOGISTICA Ghiaie”, che si batte contro la realizzazione di un polo logistico in località Ghiaie di Medesano, approfittando della presenza del presidente regionale Stefano Bonaccini, oltre a organizzare un “Flash Mob”, ha consegnato a breve mani, una missiva in cui si spiegano le ragioni del “NO”, all’ insediamento di un Polo Logistico a Medesano. La lettera: Egr. Presidente Bonaccini, siamo un comitato spontaneo che rappresenta oltre 2000 abitanti del comune di Medesano, con le frazioni di Ramiola, Felegara e Sant’Andrea bagni, che da Ottobre 2022 si oppone al progetto di realizzazione di un polo logistico di iniziali 33 ettari (immediatamente estendibili, in base alle leggi vigenti) in località Ghiaie di Medesano. Ci appelliamo a lei, che è stato recentemente testimone dello scempio e degli incalcolabili danni economici che l’alluvione in Romagna ha provocato alle popolazioni di quelle terre, per richiamare la sua attenzione sulla totale insensatezza di questo progetto, che altro non è che una enorme speculazione immobiliare volta a remunerare i pochi interessati a scapito dell’intera popolazione di Medesano e dintorni che da ciò non ricaverebbe alcun beneficio concreto. Come certamente saprà, c’è un tentativo in atto da parte dell’Amministrazione di Medesano di portare nelle nostre campagne la ZLS2 Liguria per fare confluire qui le merci dei porti di La Spezia e S. Stefano Magra. In sostanza, si sta cercando di replicare qui ciò che già possiamo vedere al Cepim di Fontevivo di Parma, e al polo logistico di Piacenza, entrambi a servizio rispettivamente dei porti di Ravenna e Genova. Come peraltro già sottolineato a chiare lettere nei rapporti di Arpae ed USL, ciò che differisce nel caso di Medesano è però, la totale assenza di infrastrutture a sostegno di tale insediamento che dovrebbe avvalersi dell’attuale viabilità ordinaria, facendo sì che un volume di traffico stimato tra 70000 e 150000 transiti di camion all’anno, si riversi sulle strade urbane, attraversando i suddetti centri abitati del Comune con le conseguenze in termini di traffico, inquinamento, sinistri, ecc.. facilmente prevedibili. Ciò che invece accomuna tutti i poli logistici è l’assenza totale di posti di lavoro qualificati e tutelati, la mancanza di benefici economici e di indotto per le comunità in cui si insediano ed il degrado che portano a tutta la comunità circostante, che li rendono, insieme ai già citati problemi di traffico ed inquinamento, vere e proprie cattedrali nel deserto fini a se stesse, anziché portare progresso portano regresso ambientale e sociale. Qui, infatti, non si sta parlando di costruire un centro commerciale che porta lavoro ed attività accessorie ma bensì di un mero e gigantesco magazzino che funga da deposito per carico e scarico di merci e containers con mezzi in transito 24h su 24. Da diversi mesi varie associazioni del territorio e comuni cittadini, chiedono al Sindaco, sia ufficiosamente che ufficialmente, anche attraverso richieste protocollate presso il Comune, che venga indetta una assemblea pubblica che includa i rappresentanti del Comune, gli attuatori, la cittadinanza e tutte le parti interessate al progetto, affinché si illustri in modo chiaro e trasparente la reale destinazione dell’area e le prospettive di sviluppo futuro. Purtroppo, ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta alle tante richieste avanzate e questo silenzio alimenta il sospetto che ci sia una volontà ben precisa di questa amministrazione volta a favorire pochi, ignorando le richieste e le esigenze di molti. L’impressione diffusa è quella che si sia voluto approfittare di un progetto non condiviso con enti e cittadinanza, da far passare come variante non sostanziale (data l’impossibilità normativa di una variante sostanziale) di un precedente PUA approvato ma mai convenzionato, del quale modifica pesantemente natura, funzioni ed impatto, e che per legge regionale si trova in fase di decadenza dei termini fissata, come ben sa, al 31/12/2023. Tale progetto, nella speranza che passasse inosservato, non solo trasgredisce all’applicazione logica della normativa vigente, ma è anche in difetto di fondamenti concreti che ne permettano lo sviluppo. Impressione, è avvalorata dal fatto che l’amministrazione non rilasci al riguardo nessuna informazione dettagliata e non risponde a nessuna domanda specifica in merito. In sostanza anche a Medesano, come già visto in tanti altri casi, si cerca di “blindare” un’area anche in assenza di veri accordi, nella speranza che si presenti, in futuro, forse, chissà, l ‘occasione buona per portarvi qualche attività, e se non dovesse accadere gli attuatori avranno comunque ottenuto il loro tornaconto a spese di un paesaggio stravolto e di un territorio che per anni rimarrà impermeabilizzato da cemento e capannoni vuoti al posto di fertile campagna agricola. Da ogni parte si sente citare la legge Regionale sul consumo di suolo zero, che come ben sappiamo offre purtroppo numerose scappatoie per consentire di continuare a consumarne, come si evince dai rapporti Ispra che a tal proposito parlano chiaro. Tutti siamo testimoni dei continui e crescenti danni ambientali provocati da eventi atmosferici senz’altro straordinari, che però non avrebbero l’impatto devastante che ogni volta documentiamo, se non incontrassero sul loro cammino infrastrutture create dall’uomo in modo scellerato. Danni che ogni anno chiedono un contributo di vite umane oltre a danni miliardari (in Emilia come ben sa, siamo già oltre i 10 miliardi) che finiscono inevitabilmente per ricadere sulle spalle e sulle tasche della collettività. Ed ogni volta che accade un fatto grave, si professa la solita vecchia storia che si dovrebbe cambiare modello per evitare che tali fatti si ripetano, salvo poi ripetere pedissequamente gli errori già commessi, in attesa che si verifichi il disastro successivo. Quante altre scelte e decisioni sbagliate, assunte per assecondare interessi privati, dovranno ancora essere prese prima che gli amministratori si rendano conto che il modello è sbagliato e va modificato? Volgiamo pertanto approfittare della sua presenza nel nostro Comune per rivolgere a lei, e nuovamente ai rappresentanti della Provincia e del Comune di Medesano che la accompagneranno, un appello affinché si torni a ragionare con la cittadinanza in modo responsabile e trasparente, di progetti che possano realmente contribuire alla crescita di un paese e di un territorio straordinario come quello Medesanese guardando non solo all’interesse privato ma anche e soprattutto a quello di una collettività intera, alla qualità della vita dei suoi cittadini e al futuro del territorio che va salvaguardato, implementato e protetto per essere tramandato come tale alle generazioni future. Grazie Gli oltre 2000 sostenitori del Comitato salva Ghiaie Comitato Ghiaie – NO Logistica F.L. Tg Parmense

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