Profughi a Roccalanzona. La risposta del sindaco alle polemiche innescate anche dal nostro articolo.

Partendo dal nostro presupposto che noi raccontiamo quello che succede, che tra di noi ci sono punti di vista diversi, ma a tutti viene lasciato spazio per raccontare cosa succede sul suo territorio,

riportiamo l’intervento del sindaco Ghidini sui social media, forse innescato anche dal nostro articolo. (Che potete leggere cliccando qui)

[E’ stata Silvia a chiederci di pubblicare la posizione  del sindaco.]

“Martedì sera, in consiglio comunale, ho risposto alla seconda interrogazione sull’accoglienza dei richiedenti asilo a Roccalanzona.

Ho risposto alle domande dicendo che novità non ce ne sono se non che il gestore ha presentato le domande per iniziare i lavori di adeguamento della struttura così come richiesto dal Comune.

Ho chiesto però alla minoranza, in maniera credo molto pacata, di smettere di strumentalizzare questo argomento con interrogazioni che non fanno altro che alimentare tensione nella comunità. Era stato fatto un incontro a Rocca con Don Valentini proprio per cercare di dar il maggior numero di rassicurazione ai cittadini e lo stesso consigliere di minoranza Roberto Bianchi si era espresso positivamente e pubblicamente sul fatto che Betania e Don Valentini fossero garanzie sufficienti per poter gestire nel miglior dei modi la situazione.

Ecco allora che un articolo apparso sulla Gazzetta (peraltro con smentita sempre sul giornale il giorno dopo) ha rimesso in discussione tutto. La fiducia e la reputazione che si sono guadagniti le persone e la comunità in 30 anni di lavoro a favore di persone bisognose ed in difficoltà sono stati spazzati via da un articolo. Non si neppure preso in considerazione il punto di vista di Don Valentini.

Non si è pensato al fatto che nessuna autorità ha preso provvedimenti od ha contestato irregolarità a Comunità Betania.

Nell’era della post verità è bastato un articolo. Credo che continuare a ricercare voti con questo sistema sia pericoloso perchè toglie fiducia in punti di riferimento importanti per un paese.

Personalmente non m’interessa se si crede alla mia parola, non m’interessa se non si ha fiducia nell’amministrazione quale garante per una corretta gestione.

Io sono preoccupato perchè si sta alimentando la contrapposizione, si sta inculcando nella testa delle persone che di certe persone, qualunque sia la loro storia e la loro reputazione, non sono più sufficienti per dal loro la nostra fiducia.

Credo che sia pericoloso perchè a sostegno di Don Valentini ci sono anche delle persone come i parroci ed il Vescovo che sono punti di riferimento delle comunità e che corrono il rischio di essere delegittimati.

E’ pericoloso perchè fomentare la rabbia delle persone non è di per se un modo per risolvere il problema ma serve solo per raccogliere maggior consenso politico. E’ pericoloso perchè si da una spinta alla disgregazione della comunità.

Le elezioni le si possono vincere o le si possono perdere, è nella normalità delle cose e lo si deve accettare. Alla propria coscienza però non ci si può nascondere. Non accetto e non accetterò mai queste campagne elettorali fatte sulla pelle delle persone e delle comunità.

Con senso di responsabilità la mia amministrazione sta gestendo e gestirà nel migliore dei modi questo problema sapendo di avere un interlocutore serio e senza mai distogliere l’attenzione. I fatti, che sono l’unica cosa che conta, lo dimostreranno. Ho proposto l’istituzione di una commisione consigliare così da rendere anche la minoranza parte attiva e propositiva. Nel 2010 a Medesano, in pieno centro, c’è stato un omicidio di camorra. Una notte, un camorrista residente a Medesano ha ammazzato, sparandogli, un altro camorrista residente a Medesano. Un omicidio di mafia. Allora era Sindaco del nostro comune proprio Roberto Bianchi che non fece nulla per tranquillizzare i propri cittadini. Non un incontro, non un’iniziativa. Nulla di nulla. Lo zero assoluto.

Evidentemente il fatto che ci fosse stato un omicidio di mafia nel centro del proprio Comune non era un fatto che poteva destare preoccupazione mentre l’accoglienza di 20 persone da parte di Betania si. Io di certo su questo ho un’idea diversa.”

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1 thoughts on “Profughi a Roccalanzona. La risposta del sindaco alle polemiche innescate anche dal nostro articolo.

  • 8 Giugno 2017 in 19:30
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    Ho capito male o questo signore prima dice che il consigliere Bianchi nella riunione di Roccalanzona si era espresso positivamente nei confronti di Betania indicandola all’altezza della situazione – in qualche articolo credo sia stato scritto addirittura che e’ intervenuto a placare gli animi venendo anche contestato dal pubblico – e due passi dopo dice che e’ lo stesso Bianchi che fomenta la paura delle persone in modo pericoloso per averne un ritorno in chiave elettorale? Per come la vedo io o e’ una cosa o e’ l’altra.
    Inoltre, a dire il vero, la gente la si fomenta quando pone delle domande e non gli si danno le risposte. Non si lascia fomentare per motivi elettorali. E’ la gente che ha chiesto e chiede a Bianchi di occuparsene, non il contrario. Per quanto riguarda il prossimo turno elettorale poi, pare che questa amministrazione a mettersi nel sacco ci stia pensando da sola. Per quanto riguarda il discorso di Vignale di Traversetolo inoltre, se lo scrivente non ricorda male, nell’articolo della gazzetta contenente la replica di Don Valentini non e’ stato smentito tutto. Anzi. Non e’ stato smentito infatti che a seguire i profughi non ci fosse nessun operatore, perche’ Don Valentini, sempre da quanto riporta la gazzetta, ha detto che il responsabile era andato ad un corso e aveva affidato i compito di sorveglianza al piu’ anziano dei profughi. Cosa che sibpresume non sia regolare. Come non ha potuto smentire anche che la comunicazione da inviare al Comune relativa ad un profugo non piu’ presente nella comunita’ , ed ora pare addirittura irreperibile, non sia stata inviata. Il foglio era gia’ compilato e pronto da consegnare nel cassetto, e’ stato detto.  Vah beh, crediamoci. 
    Aggiunge che nessuna autorita’ ha preso provvedimenti o ha contestato irregolarita’ a Betania. Intanto occorrerebbe sapere se sono previsti, visto che questi centri profughi sembrano essere come delle free zone dove e’ permesso un grado di tolleranza non consentito appena al di fuori dai loro steccqti per i comuni cittadini italiani. E’ comunque da rilevare che questi comportamenti, oltre a smentire, questa volta sì, le ampie rassicurazioni fatte da Don Valentini sulle loro ferree e precise modalita’ di gestione dei profughi che a suo dire avrebbero applicato, uguali uguali, anche a Roccalanzona, denotano inoltre, chiaramente, una scarsa attenzione nei confronti della sicurezza dei cittadini.
    E infatti i cittadini e’ per questo che si sono preoccupati. Non perche’ li ha spaventati il consigliere  Bianchi.
    Si fa riferimento addirittura al rischio di delegittimare con la protesta le figure dei parroci e del vescovo che sostengono questa iniziativa e che sono punti di riferimento della comunita’. Ma…? non scherziamo su! Se mettono a rischio la sicurezza dei cittadini, i  cittadini hanno il diritto di opporsi. La delegittimizzazione se la procurano da soli. 
    Indica poi che ad alimentare la contrapposizione si porta alla disgregazione la comunita’. E’ no, signor sindaco. E’ vero il contrario. E’ l’arrivo dei profughi che determina per se stesso la contrapposizione di cui poi la disgregazione e’ la naturale conseguenza. Non mettiamo il carro davanti ai buoi. Inoltre c’e’ un retrogusto vagamente subliminale in questa frase. Cosa dovremmo fare quindi? Credere e fare tutto quello che ci dicono i preti e il vescovo come fossero delle divinita’? Un condizionamento che porta alla mente la celebre frase di guareschiana memoria: “Attento cittadino. Nella cabina elettorale Dio ti vede e Peppone no”?. 

    Indica poi che la propria coscienza gli impone di non accettare queste “campagne elettorali” fatte sulla pelle delle persone e delle comunita’.

    Sul fatto che non si tratti di campagna elettorale, ma di richiesta di chiarimento da parte dei cittadini si e’ gia’ spiegato.

    E allora invece, imporre ai cittadini, passando sopra le loro teste e sopra la loro sicurezza, dei profughi che non si sa chi siano e che storia abbiano? …questo la sua coscienza glielo permette? A dire il vero, come prima cosa, per usare lo stesso metro, la sua coscienza non gli dovrebbe forse suggerire di fare un referendum consultivo tra la popolazione e di stare dalla parte dei suoi cittadini?

    Indica poi: “La mia amministrazione con senso di responsabilita’ sta gestendo e gestira’ nel migliore dei modi la situazione sapendo di avere un interlocutore affidabile e non distogliendo mai l’attenzione. A tal proposito sara’ costituita una commissione di vigilanza, in modo tale che possa partecipare anche la minoranza”.

    Ma allora, mi domando, non sarebbe stato meglio iniziare subito la risposta all’interrogazione con questa frase? Che avrebbe probabilmente spazzato via molte delle preoccupazioni dei cittadini,  confortati in quel momento dalle parole del Sindaco  che dava evidenza di preoccuparsi della loro sicurezza e mettendo in atto le contromisure necessarie per salvaguardarla da ogni potenziale pericolo connesso con la situazione che si va a porre in essere? Quando invece pare che i risuktati finali siano stati opposti. E che addirittura un consigliere al termine della riunione abbia addirittura irriso alcuni cittadini contrari all’arrivo dei profughi  con i quali aveva iniziato una discussione indirizzandoli del saluto fascista?

    Aggiunge anche: “La commissione ha il compito di favorire l’integrazione”. Cioe’ quindi di attivarsi per dare ai sedicienti profughi una casa ed un lavoro che non c’e’ nemmeno per tanti italiani?  O fare tante belle iniziative come la festa della torta, per consentirgli di inserirsi e permearsi nella societa’? Ma i cittadini non sono obbligati. Perche’ non sono stati consultati riguardo a questa cosa. Gli e’ stata imposta. Richiedere una partecipazione a posteriori e’ una seconda imposizione e una seconda forzatura nei confronti dei cittadini.

    Indica infine di essersi rivolto al consigliere Bianchi con toni che, gli sono sembrati…pacati. Mette gia’ le mani avanti. E’ sì perche’ se uno si rivolge al suo interlocutore dicendogli che bisogna smorzare i toni e non usa dei toni pacati… . Io non ero presente, ma chi c’era mi ha riferito che ha avuto l’impressione che si rivolgesse al consigliere Bianchi con tono autoritario e con estrema forza con dei: ” E poi dovete smetterlaaaaa di…”. Il consigliere Bianchi in una intervista ha indicato addirittura di essere stato offeso.

    Ma c’e’, di fatto, un modo per capire come sono andate effettivamente le cose. Si accellerino le operazioni di messa in rete del filmato, un giorno o due al massimo. E poi stabiliamo comecsono andate le cose.  E che non salti fuori che il filmato o non e’ venuto o che non si sente o che e’ stato perso. Mi raccomando.  

    Inviato da Samsung Mobile.

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