Legambiente Fornovo chiede ripresa lavori dell’Osservatorio Ambientale della Laterlite di Rubbiano
Riscontrando disinteresse e immobilismo, la sezione Legambiente di Fornovo Taro, in qualità di componente dell’Osservatorio della Laterlite di Rubbiano, chiede la ripresa dei lavori per continuare a svolgere i compiti per cui è stato istituito.
“Dai rilevati dati, emerge la conferma che la qualità dell’aria della Pianura Padana si qualifica come tra le peggiori a livello mondiale con continui superamenti dei livelli consentiti di concentrazione di elementi inquinanti pericolosi.
Il nostro territorio non si sottrae a questo triste primato che determina gravi conseguenze per la salute e per l’ambiente. Lo scenario impone cambiamenti significativi al nostro stile di vita e modifiche sostanziali nei processi produttivi.
Legambiente su Osservatorio Laterlite ripresa lavori
Una delle fonti inquinanti di maggior rilievo nella nostra zone viene percepita dalla cittadinanza nel co-inceneritore di rifiuti industriali nella Laterlite.
Da anni è attivo un Osservatorio Ambientale che si pone l’obiettivo di fare chiarezza sul reale impatto ambientale e sanitario dello stabilimento e individuare strategie condivise per il miglioramento delle performances.
La vita di questo organismo – espressione di interessi spesso contrastanti – risulta talvolta complicata, e negli ultimi tempi, ad esempio, osserviamo che i lavori intrapresi dall’Osservatorio Ambientale sembra che si siano arrestati.
Dopo l’ultima riunione pubblica che si è tenuta il 28 Luglio 2016, nella quale il sindaco ha presentato il nuovo coordinatore dell’Osservatorio, Dott.ssa Mariella Maffini – scelta in modo arbitrario dal Comune – in sostituzione del dimissionario Dott. Walter Ganapini, non sono più emerse notizie sul funzionamento del tavolo tecnico, o su eventuali aggiornamenti sull’andamento dell’impianto.
In quell’ultima riunione furono assunti impegni concreti da parte del Coordinatore e del Sindaco di Solignano. Venne inoltre prospettato un nuovo incontro in settembre, e a tutt’oggi non è stato ancora stata comunicata nessuna data di eventuali incontri o assemblee pubbliche e non si hanno notizie sulla prosecuzione dei lavori.
Legambiente ritiene preoccupante questa situazione di immobilismo e condiziona la propria presenza nell’organismo ad un radicale mutamento di rotta. Occorre tempestivamente riprendere il lavoro sui temi già individuati durante le discussioni precedenti, in particolare:
– continuare gli studi sulla mutagenesi, – coinvolgere l’Università di Parma per monitorare i licheni e altri organismi sensibili all’inquinamento atmosferico e ambientale,
– effettuare una ricerca coinvolgendo i medici di famiglia della zona interessata Solignano, Medesano, Fornovo e Varano Melegari per verificare lo stato di salute della cittadinanza, senza fermarsi alla sola mortalità, come fatto finora.
– verificare con le farmacie locali, l’utilizzo di farmaci specifici utilizzati per curare malattie o sintomi legati all’inquinamento. – approfondire assieme agli enti preposti lo studio mirato alla ricerca dell’effettiva origine dell’inquinamento rilevato; – individuare strumenti tecnici per migliorare la combustione dell’impianto con le ultime tecnologie attualmente a disposizione .
Legambiente ritiene che l’Osservatorio debba svolgere ancora un ruolo importante nella vicenda ed auspica una nuova stagione di impegno da parte di tutte le componenti al fine del raggiungimento degli scopi prefissati“.