«Siamo sotto assedio!» esclama con frustrazione il sindaco di Bore, Diego Giusti, commentando l’ennesimo episodio di furto avvenuto nel piccolo comune, nonostante le contromisure messe in atto dai residenti. Da tempo, infatti, la popolazione si è organizzata in una rete di sorveglianza attiva tramite un gruppo WhatsApp, dove ogni movimento sospetto viene immediatamente segnalato.
Nel pomeriggio del 15 maggio, un cittadino stava rincasando in via Martiri della Liberazione quando ha sorpreso tre individui sospetti che si muovevano furtivamente nel giardino di un’abitazione. «Che state facendo?» ha gridato l’uomo. I tre, però, non si sono mostrati affatto spaventati: uno di loro, armato di cacciavite, ha persino fatto qualche passo nella sua direzione con atteggiamento minaccioso. Fortunatamente ha poi desistito, fuggendo insieme agli altri due. Secondo la testimonianza, si trattava di tre ragazzi, probabilmente dell’Est Europa, sui vent’anni. L’episodio è stato subito condiviso sul gruppo di sorveglianza, ma la reazione tempestiva della comunità non è bastata ad arginare un nuovo colpo.
Nella notte, verso le 2.00, un furgone cassonato è stato rubato nella frazione di Ralli e ritrovato il mattino dopo ad Alseno. Sempre durante la stessa notte, è stato segnalato un ulteriore tentativo di furto: un’auto parcheggiata nella zona di Luneto è stata presa di mira, ma fortunatamente l’effrazione non è andata a buon fine.
Il susseguirsi degli episodi ha alimentato fra i residenti il sospetto che i ladri possano contare su un complice all’interno del paese. In molti si chiedono come sia possibile che i furti siano così mirati e ben orchestrati, tanto da sembrare frutto di accurati appostamenti e conoscenze delle abitudini locali.
Perché Bore? Un interrogativo ricorrente. Non si tratta di un territorio noto per particolari ricchezze che possano attrarre i criminali. Secondo alcune ipotesi, a rendere la zona appetibile è la sua posizione strategica, che consente rapide vie di fuga verso Fidenza, la Val Ceno e il piacentino. A complicare la situazione, l’assenza di una stazione dei Carabinieri sul posto.
«Disponiamo di un moderno sistema di videosorveglianza e ringrazio le forze dell’ordine per l’intensificazione dei controlli», dichiara il sindaco Giusti. Tuttavia, la tecnologia e i pattugliamenti non sembrano bastare a scoraggiare l’attività criminale sul territorio.
Ciononostante, amministrazione e cittadini non si danno per vinti. Attraverso strumenti digitali e una rete di collaborazione fondata sul senso di comunità, Bore continua a difendersi unito, con determinazione, contro l’ondata di microcriminalità.