Al volante per 28 giorni consecutivi senza rispettare i tempi di guida e di riposo

“I (poco) furbetti camionisti dell’oro rosso

Diciassette multe ad un autista per un totale di oltre 6mila euro, mentre un altro ha dichiarato di aver perso i dischi del cronotachigrafo: patente ritirata

Al Sud, c’è chi per raccogliere i pomodori sfrutta la manodopera in nero o a basso costo. Ma qui al Nord, nella filiera dell’oro rosso c’è chi cerca (poco) furbescamente di aumentare i propri margini di guadagno, infischiandosene delle normative sui trasporti.  Un teorema dimostrato nei giorni scorsi dagli agenti del Nucleo Trasporti della Polizia Locale dell’Unione Pedemontana Parmense: su tre mezzi pesanti fermati, nessuno è infatti risultato in regola.

L’episodio più grave e triste, sul quale si allunga ancora una volta l’ombra dello sfruttamento, si è verificato in Strada Roma a Madregolo. Protagonista M.R.V., un giovane autista romeno di 28 anni e residente Romania che, stando a quanto emerso dall’esame del cronotachigrafo digitale a bordo del suo autoarticolato, si era seduto al volante per 28 giorni consecutivi senza rispettare i tempi di guida e di riposo, sia quotidiani, sia settimanali. Al giovane camionista sono state così comminate 17 sanzioni, per un totale di 6.204 euro, che gli hanno bruciato 15 punti della patente. La ditta piacentina per la quale stava lavorando, responsabile in solido, se l’è invece cavata con 327 euro di multa. Per il mezzo è scattato il fermo, in attesa del pagamento di quelle sanzioni da onorare subito, che l’azienda ha regolato il giorno dopo, permettendo così al camionista di riavere il libretto di circolazione, scaricare i pomodori e riprendere il suo viaggio.

Il premio del camionista più spregiudicato, però, va sicuramente ad A.I., 33enne residente a Reggio Emilia di origini calabresi, che dopo essere stato fermato dalla Polizia Pedemontana lungo la Statale della Cisa a Collecchio, ha candidamente dichiarato di aver perso i dischi del suo cronotachigrafo analogico. Dai controlli è stato riscontrato che tra il disco del 27 luglio e l’ultimo disponibile, datato primo agosto, mancavano all’appello ben 1.794 chilometri, che gli sono costati il ritiro della patente, con decurtazione di 10 punti, e 849 euro di multa.

Meno grave, ma ugualmente significativo, è quanto emerso dal terzo controllo effettuato dagli agenti dell’Unione su via Traversetolo, in località Piazza. E.C. camionista 50enne di Pavia, stava trainando un rimorchio straripante di pomodori. Talmente straripante che gli agenti, dopo averlo condotto ad una pesa, hanno accertato che c’erano tre tonnellate di troppo. L’autista si è giustificato affermando che il rimorchio era stato riempito dall’azienda agricola committente, che ha sede nella provincia di Alessandria. Per lui e la ditta sono così scattate due sanzioni da 85 euro ciascuna. Al camionista sono stati inoltre tolti due punti dalla patente.

Che siano le aziende a costringere gli autisti a non rispettare le regole, o i camionisti stessi a infrangerle per guadagnare di più, una cosa è certa: quell’oro rosso per qualcuno non brilla mai abbastanza. Nel settembre dell’anno scorso, un altro autista romeno che trasportava un carico di pomodori, anche in quel caso con residenza nel Paese d’origine, era stato fermato dagli agenti della Pedemontana in stato di ebbrezza a Collecchio, mentre circolava senza aver attivato il cronotachigrafo. L’uomo era stato assunto da una sorta di “agenzia interinale”, con sede in Romania, che si occupava di trovare autisti a chiamata. Agenzia intestata a un cittadino italianissimo, che lo aveva costretto vivere sul camion per tre lunghi mesi. Come uno schiavo senza fissa dimora.”

FONTE: Ufficio Stampa Unione Pedemontana Parmense

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