Solignano. Per una volta a Roma si rendono conto che la montagna è diversa.

“E’ assurdo che un bar a Specchio paghi le stesse tasse di uno in piazza Garibaldi a Parma”, queste  alcune delle parole dell’assessore Cristian Lupi.

Per la normativa nazionale un esercizio commerciale  di montagna dovrebbe pagare la TARI come uno del centro di Roma ( o quasi). Il conto per un orto frutta del paese sarebbe stato di 6.000 euro, molto di più di quello che avrebbe pagato lo stesso negozio in un centro commerciale di Parma.

Sapendo che cose del genere farebbero scomparire i pochi negozi e ristoranti rimasti, il comune di Solignano non ci sta e decide di ridurre la Tari, per negozi e ristoranti tenendo conto delle peculiarità dei territori montani, nonostante la legge  non lo permetta. Così fa una forzatura sui coefficienti della TARI e dopo un pò di tempo la Corte dei Conti gli dà ragione.

Insomma il caso di Solignano farà giurisprudenza a favore di altri comuni!

Di seguito la spiegazione di ciò che è successo dall’assessore del comune di Solignano, Cristian Lupi.

 

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