GUIDETTI lascia Montagna 2000. Quale futuro per la società esempio virtuoso per far rinascere la montagna?
Un tempo si diceva: “allenatore vincente non si cambia“, per questo la notizia delle dimissioni del Direttore Generale di Montagna 2000 Emilio Guidetti preoccupano.
M2000 è la società che gestisce l’acqua nella valli del Taro e del Ceno. Va ricordato che le acque delle valli di Taro e del Ceno sono il più vasto ed importante bacino idrico di Parma ed uno dei più importanti, se non il più importante, a livello regionale per quantità di risorsa idrica.
Chi va oltre le chiacchiere da Social (specie di noi montanari che spesso, senza volerlo, ci facciamo del male da soli perchè le loro parole vengono usate da chi vuol fare i propri interessi), e conosce il grande lavoro fatto da Montagna 2000 in questi anni, si chiede il perché di questa scelta, non quello ufficiale, che parla di motivi famigliari.
Al suo arrivo M2000 era in una situazione prefallimentare, grazie ai sindaci di allora di Borgotaro Diego Rossi e di Fornovo Emanuela Grenti, che hanno creduto nel cambiamento di dirigenza le sorti dell’ azienda sono cambiate radicalmente. Quello che ha fatto Guidetti è, usando le sue parole (parole che personalmente condivido), un vero e proprio miracolo laico.
Il percorso è stato in 3 fasi: una di salvataggio, una di recupero di credibilità ed una di investimento e crescita. Oggi la società è solida, credibile ed ha fatto investimenti per milioni di euro.
Ma il risultato più grande è quello di essere riuscita a tenere in montagna la gestione di questo servizio della montagna non disperdendo le sue risorse economiche e creando in loco posti di lavoro. Cose che quasi mai avviene. Nella maggior parte dei casi i fondi delle aree appenniniche creano posti di lavoro impiegatizi e dirigenziali nelle città maggiori e nelle zone più ricche della regione.
Insomma il ripopolamento della montagna può avvenire con i soldi che in montagna arrivano ma che quasi mai che restano e creano lavoro.
In questo M2000 è un esempio da seguire per tutti i territori montani di Italia.
La preoccupazione per chi vuole bene alla montagna, ed ha una visione realistica sul suo futuro, è che questa scelta sia l’inizio dello smantellamento della società per affidare la gestione della risorsa idrica ad una mega realtà con sedi nelle città più grosse, incrementando quel meccanismo che rende la montagna sempre più povera di risorse, di posti di lavoro, di gente e quindi di servizi (l’ordine non è casuale ma cronologico).
Per fortuna la gara per la gestione dell’acqua delle valli del Taro e del Ceno è nel 2027 e tanti sindaci del territorio sanno che il buon lavoro svolto da M2000, per il bene della montagna, non si può fermare. Quindi bisogna dare fiducia alla nuova direttrice.
Di seguito l’intervista del direttore Guidetti sui motivi della sua scelta di lasciare e sui suoi anni come amministratore della società