Di qua e di là dal Taro Caprarica e Montermini su Re e Duce
Felegara-Vizzola. Di qua e di la dal Taro. Due condanne senza riserva a chi ha condotto l’Italia nella prima parte del XX secolo. Sono il Re Vittorio Emanuele III e Benito Mussolini.
Nei giorni scorsi in due distinti eventi, viene riesumato un periodo storico confluito in una guerra civile o forse è meglio chiamarla in una rivoluzione d’elite, com’è stato in pratica dall’Unità d’Italia con Mazzini.
La critica al nostro ultimo Re parte dalla parte sinistra del Taro, a Felegara, in occasione della presentazione del libro “Royal Baby Vite magnifiche e viziate degli eredi al trono”, di Antonio Caprarica fortemente critico sulla Monarchia in genere e in particolare sull’ultimo Re che ha portato il nostro paese alla rovina.
Sulla sponda destra, invece, a Vizzola, durante la commemorazione dei tre partigiani arbitrariamente fucilati da altri Italiani il 21-3-1945, il presidente Anpi Provinciale Aldo Montermini, stoppa, chi dopo un secolo vuole riabilitare l’operato del Duce.
Se il corrispondente Inglese della Rai Caprarica definisce il nostro ultimo Re il peggior sovrano che l’Italia non abbia mai avuto. Un ottimo scrittore e numismatico, ma che ha trascinato l’Italia nel fascismo, nelle leggi razziali e alla guerra,
Aldo Montermini, non ammette sconti a chi voluto i tribunali speciali, gli assalti alle camere del lavoro, alle redazioni dei giornali anti regime, alle bastonature, l’olio di ricino
Dalle ceneri prodotte dall’operato dei due comandanti, nasce l’attuale Repubblica e Costituzione voluta con il referendum del 2 giugno 1947, la festa della Repubblica, la giornata del cambiamento che rappresenta l’Unità Nazionale, espresso con il voto di uomini e donne favore di una Repubblica Democratica.