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Fornovo, il Taro non dovrebbe essere più un pericolo per le località Osteriazza e Case Stefanini. Intervento anche sullo sporzana

Bologna – Migliorare la funzionalità idraulica, ridurre l’erosione e creare nuove protezioni lungo il fiume Taro. Iniziati la scorsa primavera, si sono conclusi i lavori da 250mila euro promossi dalla Regione Emilia-Romagna lungo l’asta del corso d’acqua, con l’obiettivo di mettere in sicurezza le località Osteriazza e Case Stefanini, nel parmense. Un intervento ha riguardato anche il torrente Sporzana, nei pressi della località La Salita.

“Il cantiere- spiega Irene Priolo, vicepresidente con delega alla Difesa del suolo e Protezione civile- ha interessato aree già da tempo soggette a diffusi fenomeni di erosione degli argini e a restringimenti dell’alveo, dovuti sia a cause naturali che all’intervento dell’uomo. Ne derivava- continua- una rilevante riduzione dello spazio di scorrimento delle acque, con un conseguente rischio idraulico per il nucleo abitato di Osteriazza, situato in prossimità della sponda desta del fiume Taro. Ora- conclude la vicepresidente-, a lavori ultimati, si è accresciuto il livello di sicurezza territoriale con interventi sull’alveo e con la posa di nuove protezioni”.

I lavori svolti

L’intervento ha permesso di ripristinare la massima sezione di deflusso nel fiume Taro.
Attraverso lo spostamento e la movimentazione di materiale pietroso, sono stati mitigati i fenomeni di canalizzazione causa dell’erosione delle sponde, anche con l’apertura di nuovi canali. Si sono poi realizzate protezioni con la posa di massi ciclopici e gabbioni.
Alcuni lavori hanno interessato anche la località La Salita, sul torrente Sporzana, dove si è costruita una scogliera in massi ciclopici.

I cantieri sono stati progettati e curati dal Servizio di Parma dell’Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile.

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