Fornovo Taro una mozione di Prisco per abbattere le barriere architettoniche

Fornovo Taro Mozione PEBA del consigliere Gianluca Prisco per l’eliminazione delle barriere architettoniche

Fornovo Taro 8-11-2019 Mozione PEBA Consigliere Prisco

Citando l’articolo terzo sul principio dell’uguaglianza Costituzionale, la convenzione Onu sulla disabilità sottoscritta nel 2006 dal nostro Governo, e il comma 21 dell’articolo 38 della legge 41 del 1986 riguardante gli edifici pubblici già esistenti con barriere architettoniche, con cui si invitano le Amministrazioni Locali a predisporre adeguati piani di eliminazione di questi ostacoli, riguardante non solo edifici pubblici, ma anche strade con i relativi marciapiedi, piazze e parchi, che limitano di fatto il libero accesso alle persone con difficoltà motorie,

il consigliere di minoranza Gianluca Prisco del gruppo Fornovo Città Futura, ha depositato in Comune a Fornovo Taro, la mozione PEBA acronimo di Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche, da mettere in approvazione nella prossima seduta Consigliare, chiedendo alla Giunta del Sindaco Michela Zanetti e all’intero Consiglio Comunale, di attivarsi per avviare un censimento e una mappatura della barrire architettoniche pubbliche presenti sul territorio Comunale, e avviare con il coinvolgimento delle associazioni competenti, le iniziative necessarie e opportune per giungere all’adozione del piano PEBA, introdotto nel 1986 e integrato nel 1992.

Lo specifico strumento legislativo creato appositamente per l’abbattimento delle barriere architettoniche e dare a tutti la possibilità di muoversi liberamente nei comuni spazi.

Una sfida per promuovere l’autonomia di tutti i cittadini, valorizzando i luoghi dell’abitare, a favore in primo luogo delle persone con disabilità.

Per Fornovo si tratta di verificare una eventuale riqualificazione dell’habitat esistente, per quegli edifici, strutture pubbliche strade, parchi e marciapiedi creati in un periodo, quando la sensibilità e le risorse a disposizione in sostegno verso le persone con difficoltà nella mobilità pedonale e di accesso alle strutture pubbliche, era ancora molto inferiore di quanto dovrebbe essere, nello spirito di un domani possibilmente non molto lontano di una polis accessibile in termini fisici e anche psicologici il più possibile uguale per tutti.

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