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Storie Francigene. Da Lodi ad Assisi passando dalla Cisa per ricordare don Angelo Carioni.

[a fondo pagina le interviste]

Nell’ Italia del 2018 a cui piace raccontare solo storie drammatiche e di violenza, in cui si preferisce parlare di pochi preti pedofili invece che dei milioni di sacerdoti che fanno il loro lavoro con passione, scoprire che ci sono stati preti amatissimi dai ragazzi del passato e che hanno fatto crescere questi ragazzi forti, sani e con saldi principi morali non fa notizia.  

Ma noi questa la vogliamo far diventare una notizia o meglio una storia, una storia sulla via Francigena.

Nella mattina del 14 giugno 2018  da Fornovo Taro è passato una piccola carovana di ciclisti provenienti da Lodi e diretti verso Assisi,  18 i partecipanti più diverse persone che si occupavano della logistica.

I partecipanti alla Lodi-Assi via Passo Cisa

I partecipanti facevano parte di un gruppo di 15enni che, con don Angelo Carioni, un amato parroco di Lodi, famoso come il prete ciclista, avevano deciso di andare in bicicletta da Lodi fino a Roma, era il 1975.

Le famiglie erano preoccupate, ma non per i preti pedofili, ma per il lungo viaggio e la giovane età. La lunga pedalata è stata memorabile, così memorabile che  da allora, in occasione dei Giubilei, i “ragazzi del 1975”  hanno ripercorso varie volte la strada da Lodi verso Roma passando da Fornovo e dal Passo della Cisa. Gli ultimi pellegrinaggi ciclistici nel: 2000 e nel 2015. 

Quest’anno (visto che non c’è nessun Giubileo) i partecipanti hanno optato per una meta diversa, la destinazione non sarà Roma ma Assisi. Rimane d’obbligo ripercorrere il pezzo più bello fatto nel 1975 con don Angelo, quello del Passo della Cisa. 

L’itinerario scelto prevede per due volte il passaggio degli appennini, 4 le tappe:

Ho incontrato questi ex 15enni, oramai più che cinquantenni, a Fornovo, li ho trovati allegri, gioiosi e contenti di questa “sfida” sportivo-valoriale.

Don Angelo Carioni tra i giovani

Le interviste al capitano del gruppo ciclistico ed al capo delegazione, Luca, hanno messo in luce la figura di Don Angelo Carioni; mi ha  colpito soprattutto la frase che Don Angelo amava dire ai suoi ragazzi: <<nello sport come nelle vita “non vince nessuno se non vincono tutti”>>.

Da una piccola ricerca su internet abbiamo scoperto che sono tante le attività, nel lodigiano, che ricordano don Angelo, in particolar modo sportive ma non solo. Don Angelo era un prete particolare, un prete cappellone (ha sempre avuto i capelli lunghi) che amava giocare a calcio con i suoi ragazzi, ma anche portarli in bicicletta, era anche famoso come il prete ciclista. 

Don angelo è morto 8 anni fa il 26 giungo,  anche quest’anno, in tale data, a Lodi vi sarà una S. Messa solenne per ricordarlo.

UNA CURIOSITA’

Le tracce di don Angelo sulla via Francigena non sono solo quelle degli pneumatici lungo i tornanti di Piantonia, ve ne sono altre in cemento e mattoni, molto più in alto, a 2208 metri sul livello del mare, infatti a lui è stata dedicata anche una casa vacanze lungo la via Francigena a 2208 metri sul passo del Gran San Bernardo in val D’Aosta. Una realtà  gestita dagli “Amici di don Angelo Carioni”, gli stessi della pedalata Lodi-Assisi, via: Fidenza, Noceto, Medesano, Felegara, Ramiola, Fornovo Taro, Cassio, Berceto, Passo della Cisa.

 

 

 

 

 

 

 

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