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Non si può più fare il bagno in Ceno, colpa della REGIONE!! DITE LA VOSTRA!

Linee di acqua e di terra che disegnano la Val Ceno

La balneazione dei fiumi appenninici è una delle più importanti fonti di redditto turistico dei territori nel periodo estivo. Insomma una piccola concorrenza per le zone costiere della Romagna, ma così piccola che mai avrei pensato costituisse un problema.

Nei giorni scorsi nella zona di Varano de’ Melegari è stato emesso un divieto di balneazione nel Ceno. Questa decisione ha destato grandi perplessità in tanti Varanesi, ma non solo. Per tanti per anni ci si è spesi per  rendere il Ceno un fiume pulito e balneabile. I comuni della valle sostenuti dalla regione hanno speso milioni di euro per dotarsi di depuratori per avere l’acqua pulita e poter puntare sul turismo fluviale, ora perchè impedirlo???

Il Ceno è uno dei fiumi più belli e puliti della regione!

A tanti sarà sembrato strano questo divieto di balneazione, alcuni hanno anche mosso accuse alla amministrazione comunale di Varano, ma in una intervista a “www.ilparmense.net”, il sindaco fa presente che non è una decisione dell’ amministrazione locale, ma UN DIRETTIVA REGIONALE, al fine di evitare incidenti sul fiume e rischiare cause legali.

Insomma PER LA REGIONE SI PUO’ FARE IL BAGNO SOLO SULLA RIVIERA ROMAGNOLA!! ma in Ceno no!

Forse, in un contesto come quello attuale in cui si fa causa per qualunque cosa e un risarcimento non si nega a nessuno, i piccoli comuni corrono ai ripari. Giustamente, non si possono permettere con i loro magri bilanci di risarcire i danni di bagnanti che il fiume decide di prendersi.

Ma una domanda me la sono posta, Sono davvero così pericolosi i fiumi? Vorrei vedere qual’ è l’effettiva incidenza di incidenti sui fiumi rispetto a quelli in riviera. Magari scopriamo che sono di più nella zona tra Ravenna e Cattolica che non nei fiumi balneabili della regione (nonostante i bagnini).

Ma la zona costiera non si può toccare, troppi interessi, troppi soldi, quindi se ci scappa il morto in riviera tutto tace, se succede sui fiumi: petizioni, articoli di giornale, leggi regionali ecc…

è sempre la solita storia:” una norma o una legge a furor di articolo di giornale (se si  toccano piccoli interessi) non si nega a nessuno”

 

Come al solito: “colpire i piccoli per far credere che si sta facendo qualcosa”. La stessa storia che ha portato alla scomparsa delle comunità montane, ultimo, ormai scomparso, baluardo di tutela degli interessi dei montanari. Non era meglio, già allora, eliminare le provincie e tenere le comunità montane? Che per la montagna hanno fatto ben poco rispetto a quello che ne hanno ricevuto? (ma questa è un altra storia)

Quale effetto del divieto di balneazione nei fiumi appenninici?

L’unico risultato di questa decisione è contribuire all’impoverimento ed al abbandono delle zone svantaggiate, togliendogli pian pian tutte le piccole fonti di reddito per  commercianti ed operatori turistici. Il motivo è sempre per il solito : “chi fa e leggi non vive in questi territori, non sente i problemi, le difficoltà ma nemmeno nè vede le opportunità e le bellezze” .

Con grande rispetto per le vittime del fiume ( e non dei comuni su cui il fiume passa),  del mare  e dei loro famigliari, spero di essere smentito dalla regione Emilia Romagna;  ma se quello che dice il sindaco di Varano è vero, la regione Emilia Romagna ed il presidente Bonaccini (che si dice vicino ai territori montani) ha fatto uno stupido autogol.

 

Se pensate che la decisione della regione è sbagliata. DITELO,  lasciate qui di seguito  i vostri commenti, verranno pubblicati entro un giorno.

Più saranno, più faremo capire che fare il bagno nei nostri fiumi è un nostro diritto….

Fai clic per accedere a report_superficiali_pr_2010_2012.pdf

 

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