La denuncia di Federconsumatori Parma: la truffa della tapparella

“Ancora una volta ci troviamo davanti alle segnalazioni di consumatori circa fatture esorbitanti per piccoli lavori domestici”, a denunciarlo è Federconsumatori Parma che di questi casi si occupa quotidianamente. La segnalazione arriva ancora una volta dal territorio di Fidenza, dove una famiglia si è vista presentare un conto di 366 euro per un lavoro di mezz’ora su una tapparella incastrata. Attraverso una ricerca in internet è stato contattato un tecnico che ha preventivato un costo di 70 euro per la chiamata dicendo che a quello andava aggiunto il prezzo del lavoro da farsi, senza specificare alcuna cifra. All’arrivo si è limitato a smontare la tapparella, appurare che era incastrata perché la puleggia era deformata, rimettere in sede i cuscinetti e richiudere senza sostituire alcun pezzo. Per l’intervento, durato nemmeno mezz’ora, ha emesso scontrino di 366 euro: 73.20 (ivati) per chiamata e 292.80 (ivati) per ‘Lavoro/emergenze’. Pur ritenendo la tariffa eccessiva e ingiustificata, la famiglia ha preferito pagare ma si è poi rivolta a Federconsumatori che ancora una volta coglie l’occasione per ribadire alcuni consigli per tutelarsi da questi incresciosi episodi.

Ecco come difendersi da quelle che sono vere e proprie truffe: in caso di fattura esagerata, con una relazione di un tecnico si può dimostrare davanti al giudice l’infondatezza della richiesta. Una volta pagata una fattura esosa diventa difficile recuperare tali somme: occorrerà nel caso instaurare un procedimento di mediazione e, in caso di esito negativo, rivolgersi a un Giudice di Pace (che entro i 1000 euro può decidere secondo “equità”).

Sarebbe opportuno richiedere sempre un preventivo prima del lavoro e non pagare mai in contanti, se non a fronte di fattura; se dopo il pagamento la fattura non arriva, l’indicazione di Federconsumatori è di effettuare una segnalazione alla Guardia di Finanza.

Infine un’ultima raccomandazione da parte di Federconsumatori: “Attenzione a rivolgersi a siti internet o call center per due motivi, il primo è che questi hanno un costo non trascurabile e in caso di problemi non sono facilmente reperibili (come abbiamo visto in passato, spesso hanno sede all’estero); il secondo è che non sappiamo chi sia l’artigiano che verrà a casa nostra e se questo viene pagato in contanti e promette la fattura, non avremo nessun elemento per contattarlo successivamente. Stesso discorso per un lavoro svolto male”.

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