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Bardi. Revoca della delega di assessore a Miliciani, l’opposizione: “si evidenza una forte crisi nella maggioranza”

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A seguito del comunicato ufficiale del sindaco di Bardi Giancarlo Mandelli nel quale viene resa nota in data 2 marzo u.s. la revoca, in accordo con tutto il gruppo consigliare di maggioranza, all’architetto Carlo Miliciani della delega di Assessore del Servizio Tecnico con decadenza anche dalla carica di responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale stesso, la minoranza consigliare interviene sulla grave situazione istituzionale venutasi a creare nel comune di Bardi dopo soli 21 mesi dall’insediamento dell’amministrazione Mandelli.

 

Con questa decisione si evidenzia una crisi forte nella maggioranza che è chiara, palese davanti agli occhi di tutti e non puo’ passare, come qualcuno vuol far credere, come un normale avvicendamento amministrativo.

La revoca di un assessore è un fatto estremamente grave che deve essere giustificato in Consiglio come riporta la sentenza del Consiglio di Stato n.944/2005 e l’art. 46 comma 4 del TUEL 267/2000.

 

Quali sono sig. Sindaco i fatti per i quali viene meno la fiducia nell’architetto Miliciani? Ulteriori e più precisi chiarimenti vanno dati alla comunità bardigiana senza nascondersi dietro un superficiale comunicato.

Quali mancanze avrebbe avuto l’ex assessore ai lavori pubblici se ogni importante decisione è stata presa all’unanimità dalla Giunta e con l’avvallo di tutta la maggioranza?

Le basi per la crisi tecnico-amministrativa dell’ufficio tecnico comunale sono state poste con la prima delibera di Giunta, votata all’ unanimità, del gennaio 2020 con la quale venivano tagliate le gambe ad un valido funzionario per fare posto proprio al Miliciani.

Il tecnico veniva anche demansionato, insinuando dubbi sulla professionalita’ nel Consiglio pubblico del 23 Maggio (visibile sul sito del Comune) e, visto il clima ostile, lo stesso tecnico lascia per tre giorni la settimana il comune di Bardi prendendo servizio in un comune limitrofo, qui è giusto chiarirlo, un suo progetto ha portato alle casse comunali di quel comune oltre 800 mila € di contributo.

Ricapitoliamo la situazione del comune di Bardi dopo 21 mesi dall’insediamento della nuova Giunta.

Vogliamo ripetere con forza che ogni decisione è stata presa all’unisono ed ora, nascondendosi dietro ad un dito, il Sindaco sta cercando di far passare da “parafulmine di ogni colpa” l’ex assessore Milciani.

In una recente intervista il primo cittadino ha affermato l’importanza, in un consesso consigliare, di “Amministratori Esterni”, di persone che vengono da fuori perchè “da fuori” si vedono cose che chi vive a Bardi non riesce a cogliere ne scoprire, (al momento gli amministratori esterni se le stanno suonando di santa ragione e basta a quanto pare).

Quali sono le forti novità che ha portato questa amministrazione? Il museo delle maschere? Basta aver sostato in castello per qualche ora, durante l’apertura al pubblico per rendersi conto di come i turisti assolutamente non apprezzassero questa iniziativa; ed anche qui il sindaco si è confrontato esclusivamente con “esterni” senza nemmeno chiedere un parere alle associazioni culturali locali che, con fatica ed impegno hanno creato il museo della civiltà valligiana (quasi 50 anni fa), il museo archeologico, il museo del bracconaggio, la mostra di dipinti del ‘900 dell’est europeo, pubblicazioni, convegni, ponendo le basi perchè un Capo di Stato (Alberto Grimaldi di Monaco) venisse in visita, ecc.

E Mandelli? Da due anni non vi è, presso il castello, un minimo lavoro di manutenzione ordinaria nonostante le allarmate segnalazioni. Nulla. Nelle comunità periferiche come la nostra il confronto, la dialettica con chi dall’esterno porta le proprie proposte è molto importante ed aiuta nella crescita sociale, ma non certo nel modo di chi ha affermato che era venuto qui a portare la “legalità, la regolarità” e si crede migliore di tutti gli altri.

Il gruppo consigliare di minoranza chiede al più presto un Consiglio Comunale per chiedere al Sindaco i fatti che motivano questa revoca che, ripetiamo, e’ un fatto gravissimo perche’ si unisce alla decimazione delle strutture amministrative oramai allo sbando del Comune con un Sindaco che ha avocato a se tutte le deleghe apicali sia Tecniche che Amministrative.

Aspettare la sessione del bilancio per incontrarsi sarebbe, a nostro avviso, un errore e un atteggiamento poco rispettoso verso tutta la popolazione.

Senza entrare in approfondimenti legislativi riteniamo opportuno riportare un passo della sentenza del Consiglio di Stato n. 944/2005 2.2.1. Il Collegio ritiene che in materia di revoca di assessori comunali e provinciali, pur sussistendo una lata discrezionalità, sussista comunque il dovere di giustificare l’esercizio del relativo potere, che non può certamente essere arbitrario, dovendo essere rivolto a curare gli interessi della comunità locale secondo il programma politico-amministrativo sulla cui base è intervenuto il voto popolare…………………………………………………. DECRETO LEGISLATIVO 18 agosto 2000, n. 267Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali. Articolo 46 Elezione del sindaco e del presidente della provincia -Nomina della giunta Comma 4.

Il sindaco e il presidente della provincia possono revocare uno o piu’ assessori, dandone motivata comunicazione al consiglio.

I Capigruppo della Minoranza Consiliare di Bardi Pontremoli Valentina, Conti Giuseppe

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