Invecchiare è una fortuna

C’è chi dice che invecchiare è una fortuna.

Conti Luigi nato il 26 novembre del 1923, ci racconta della guerra e della sua miseria.

Scappato dalla guerra si nascose tra i suoi monti vicino a Cereseto nella tana di una volpe.

I tedeschi dettero fuoco al suo paese, case, granai e fienili erano in fiamme, gli abitanti erano senza casa e senza cibo.

Luigi fece ritorno al suo paese quando ancora  le macerie esalavano fumo. Tutto era distrutto.

Gli abitanti si riunirono nei campi, si strinsero tra di loro solidali. Insieme cucirono materassi imbottiti con le foglie di mais e dormivano all’aperto con i pochi animali superstiti che giravano intorno. I tedeschi avevano mandato in fumo le scorte di frumento per il pane e il raccolto. Le castagne hanno salvato dalla fame gli abitanti di Cereseto. Dalle castagne si ricavava la farina per torte e gnocchi, le castagne venivano bollite  o cotte sulle braci.

Luigi era l’unico che possedeva un paio di buoi, questi venivano usati per trasportare i tronchi degli alberi che venivano portati al paese e lavorati insieme alla pietra e al ferro per ricostruire le case e le abitazioni. E’ così che Luigi impara un mestiere che lo accompagnerà per tutta la vita: artigiano.

Con il sostegno della moglie costruisce la casa dove vive tutt’ora e l’officina dove ancora lavora.

Onestà e un buon lavoro artigianale distinguono Luigi che ancora oggi lavora il legno e il ferro con precisione e passione.

Isa

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