Lunezia e le Autonomie Una Italia di domani…

A PROPOSITO DI RIFORMA DELLE AUTONOMIE

Evviva! L’Opinione di oggi, 29 aprile, sul Tirreno, a firma di Vittorio Emiliani, ha questo titolo: “ E’ da rivedere l’intero scacchiere delle autonomie”. L’articolo si diffonde sulle problematiche degli Enti locali, a fronte anche del riesumato argomento delle Province che sono divenute un quiz in termini funzionali e di responsabilità dopo la sortita del giovin fiorentino uscito dalla scèna politica. Cotesto governo sta litigando sulla riesumazione di tale Ente, ma a noi preme ora  parlare dell’articolo menzionato e ci piace sottolineare le ultime righe di Emiliani, queste: “ prendersela con le Province non ha molto senso. L’intera materia delle autonomie, regionali e locali, andrebbe riveduta, razionalizzata, resa trasparente. Ma chi ha la forza di reclamarlo oggi?”

La nostra risposta è immediata: “noi”, noi dell’Associazione culturale Regione Lunezia, che s’avvale di soci e di simpatizzanti delle province interessate,  Piacenza, Reggio Emilia, Parma, La Spezia, Massa Carrara. La sola difettosità del giornalismo italiano, per altro colto e ben strutturato, è quella di non ricercare, MAI, le positività del popolo italiano, i suoi propositi e le sue alte idealità,prive d’ideologismi ormai inutili. Dunque, noi lunezianipredichiamo da un pezzo la necessità di una rivisitazione istituzionale e costituzionale, con il contributo di gruppi di cittadini che intendono esaltare il proprio essere sociale in termini  d’idèe utili a un’intera società.  I nostri passi sono storici e derivano da quell’ottocentesca Emilia Lunense mai nata. Anche i sassi sanno ormai che trattavasi di quel territorio padano con sbocco al mare che l’imperatore asburgico voleva far assegnarealla figlia Maria Luigia, duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla. Ebbene,  le Genti di allora e quelle di oggi sono state e sono ancora affascinate dal progetto, per due solidi motivi: il primo attiene alla stessa storia delle genti, dei loro usi, costumi, idiomi e propensioni (il riferimento è alla lettura della Storia secondo Marc Bloch ed è la sola Storia adatta a divenire corretta premessa politica). Il secondo motivo è, appunto, di natura squisitamente politica e come tale riguarda le infrastrutture e i servizi adeguati a un habitat, che non va deturpato, ed alle esigenze di un brano di popolo. E’ su una tale grandiosa premessa che, secondo il nostro pensiero, è necessario rimettere testa e mano a una rivisitazione istituzionale complessiva del Paese Italia. Per avviarci su tali sentieri occorrono conoscenze multidisciplinari, rispetto per un popolo e passione politica: cultura, in altre parole. Possiamo aspettarcelo dal Governo in carica? I Governi, secondo noi, per non essere destinati al fallimento, dovrebbero disporre di unacomune premessa culturale e politica. La POLITICA, grandioso argomento e grandiosa disciplina, è Arte prima ancora d’essere esercizio amministrativo. Ed è un bene quando se ne occupano coloro che comprendono questo principio.

Per finire, chiediamo al giornalista Vittorio Emiliani di prendere in considerazione quanto fatto da noi fin’ora e per incuriosirlo gli confidiamo che tutto il mondo produttivo dei territori sopra menzionati, dall’artigianato, al commercio, alle piccole imprese,alla piccola media e grande industria è sommamente interessato al nostro progetto, per motivi plausibili, evidentemente. Una politica intelligente e che avesse a cuore il benessere e lo sviluppo possibile delle popolazioni ne trarrebbe motivo di esistere.”

Per l’ Associazione culturale Lunezia,

Rodolfo Marchini, Presidente

Nicla Ghironi, membro Direttivo

Fivizzano 29/04/19

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