[Veg & the Valley ep.2]-Il ragù di San Francesco

“Spesso, nel giudicare una cosa, ci lasciamo trascinare più dall’opinione che non dalla vera sostanza della cosa stessa” Seneca

 

L’invito ci giunse quasi all’ultimo momento, gradito e inaspettato. Eravamo, allora, membri di un’associazione di piccoli produttori agricoli della zona e alcuni di noi ebbero la possibilità di partecipare ad un piccolo banchetto a San Francesco, a Bardi. L’occasione era l’appuntamento annuale con Vini di Vignaioli, che, da Fornovo, si spinge per una notte fino in alta valle, nell’antica chiesa sconsacrata, sotto la fortezza.

A fine ottobre, la temperatura frizzante era riscaldata dagli assaggi dei vini artigianali, raccontati in prima persona dai loro creatori; l’atmosfera era addolcita dalle musiche di Antonio Amadei.

Sul nostro banchetto, accanto al portone di ingresso, erano esposte le nostre conserve di quell’anno: passata di pomodoro, sottaceti, zucchine in agrodolce e il nostro ragù. Tra un bicchiere e una poesia, di tanto in tanto qualcuno si avvicinava, assaggiava, se ne andava; qualcun altro comperava. I più si fermavano a domandare e a chiacchierare. Una signora si avvicinò e assaggiò il ragù: corposo, speziato, denso, una punta di cucchiaino, guardinga, su un pezzettino di cracker, poi un cucchiaino pieno, fino a sgocciolare, su un cracker intero, poi un altro ancora da far assaggiare al marito. Uno sguardo complice di soddisfazione tra i due. “Ce ne può dare tre vasetti?” “Certo, signora; vuole il sacchetto?”

Il marito afferrò un vasetto, distratto dalla musica, ma lo sguardo, poco prima rivolto verso l’abside con il piccolo palco, cadde malauguratamente sull’etichetta.

100% VEGETALE.

Le sopracciglia si aggrottarono leggermente, alla maniera di Clint Eastwood nei primissimi piani di Sergio Leone. Le note del violoncello sembravano ora intonare il tema del duello finale tra Ramon e Joe in Per un pugno di dollari. La TRADIZIONE, Ramon, questi sparano al cuore della TRADIZIONE! Un colpo secco alla tradizione del ragù di carne. Non poteva essere buono, non doveva essere buono.

“Ah, no, se è vegetale, allora no”. Il vasetto venne riposto mestamente, la moglie fulminata con lo sguardo.I due si allontanarono senza un saluto. Noi ci limitammo a sogghignare senza dire nulla. Non era la prima volta, né, lo sapevamo, sarebbe stata l’ultima.

Quel vasetto di ragù, ormai svuotato, ce l’abbiamo ancora. Per noi è un feticcio, l’emblema del pregiudizio. Lo mostriamo divertiti ai nostri clienti, ogni volta che ci capita di raccontare questo episodio.

Nella prossima puntata di Veg& the Valley: “La cena dei cacciatori-quando i pregiudizi li abbiamo noi”

 

Al link seguenti potete trovare la prima puntata

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